Il batterio Pseudomonas sp. DSMZ 13134 è stato isolato, da radici di lattuga, nei laboratori di Sourcon Padena all'inizio degli anni 2000, nel tentativo di trovare un controllo biologico per Phytium ultimum.
Questo batterio non geneticamente modificato, che si trova naturalmente nella rizosfera, fa parte dei PGPR – Plant Growth Promoting Rhizobacteria, microrganismi stimolanti la crescita delle radici e delle piante. Proprio le radici sono l’ambiente più favorevole dove si sviluppa Pseudomonas sp. DSMZ 13134, e dove trova la sua localizzazione dopo l’applicazione.
Diversi meccanismi di azione favoriscono la protezione della pianta e la sua stimolazione:
- COMPETIZIONE per lo SPAZIO: Pseudomonas sp. DSMZ 13134 colonizza la rizosfera più velocemente degli agenti patogeni creando un biofilm in cui la disponibilità di nutrienti e spazio per l’accesso al mucigel radicale è limitato.
- COMPETIZIONE per i NUTRIENTI: Pseudomonas sp. DSMZ 13134 produce acidi organici e siderofori (Pseudomonine e Quinolobactine) altamente efficaci nel mobilizzare e fissare cationi metallici (zinco, rame, ferro) rendendoli meno disponibili per gli agenti patogeni. Il ferro è essenziale per l’avvio dei processi infettivi.
- Pseudomonas sp. DSMZ 13134 produce chitinasi non esogena capace di degradare la parete cellulare dei patogeni.
- Pseudomonas sp. DSMZ 13134 induce la resistenza sistemica acquisita (SAR) nella pianta contro un ampio spettro di patogeni. La SAR è correlata alla produzione di Acido Salicilico, ormone che induce la produzione di PR-proteins (pathogen related proteins) tra le quali chinasi e perossidasi, la produzione di lisozima e la deposizione di lignina. Pseudomonas sp. DSMZ 13134 è anche in grado di indurre ISR (resistenza sistemica indotta) elevando la rapidità delle risposte di difesa specifiche contro agenti patogeni e stress abiotici grazie al rilascio di precursori dell’acido jasmonico e dell’etilene, segnali di trasduzione dell’ISR.
- Pseudomonas sp. DSMZ 13134 stimola la crescita radicale mediante il rilascio di fitormoni (auxine, citochinine, etilene). Queste sostanze non hanno effetto diretto contro gli agenti di stress ma, stimolando l’apparato radicale, rendono la pianta più resistente alle condizioni avverse e agli attacchi di parassiti e patogeni radicali.
